fbpx

Cosa fare nella vita: come trovare la tua carriera ideale in 4 passi pratici

Tabella dei Contenuti

Cosa fare nella vita: come trovare la propria strada

“Cosa dovrei fare della mia vita?”
“Quale è il lavoro più giusto per me?”

Se ti stai ponendo queste domande è per un ottimo motivo: il lavoro occupa una parte preponderante del nostro tempo e delle nostre giornate (minimo 8 ore al giorno più gli spostamenti e la pausa pranzo) e, oltre al fattore economico, è comprensibile come ciascuno di noi abbia il sano desiderio di investire il proprio tempo – una risorsa preziosissima che non torna più indietro – in un lavoro appagante sotto tutti i punti di vista … ma alcuni non hanno proprio idea di che direzione prendere.

Certe domande sono così forti che possono essere una grande fonte di ansia per molte persone, dato che decidere della nostra vita è qualcosa che ci viene chiesto sin dalla più tenera infanzia, non appena siamo in grado di parlare, e rispondere può essere tremendamente frustrante!

Se stai leggendo tutto questo, presumo che tu non abbia ancora trovato quella tua vocazione personale e professionale: quello scopo o carriera che ti fa svegliare prima della sveglia, entusiasta di uscire e affrontare la giornata.

Invece, probabilmente provi una grande insoddisfazione e solitudine rispetto a chi ha già trovato il proprio posto nel mondo, con un pizzico di invidia verso certe persone e di paura esistenziale dettata dall’insicurezza.

Come ho spesso detto, chi ha già le idee chiare sin da subito ha un grande vantaggio competitivo in ambito lavorativo rispetto a tutti gli altri! Ma questo accade solo ad una stretta minoranza di persone fortunate e per tutti gli altri sono problemi seri.

Infatti, c’è una forte pressione da parte della società all’auto-realizzazione che grava sul singolo individuo. Ci capita di essere bombardati da storie di successo di “chi ce l’ha fatta” (ma a fare cosa, di preciso?) e di articoli e video sul “seguire la tua passione” (che è una stupidaggine, ne parleremo più avanti); vediamo amici che amano il proprio lavoro ed anche dalle nostre famiglie arriva costantemente una forte pressione a dedicarci a tale strada.

Ora, se quello che vuoi è uscire da questo “prato di ortiche” fatto di frustrazione e vorresti svegliarti sapendo che stai facendo qualcosa che ti rende felice o, per lo meno, ti fa sentire come se fossi sulla strada giusta verso il tuo benessere soggettivo, posso darti una mano nel concreto.

Questo articolo non è breve ma nemmeno il tuo problema è semplice, quindi armati di tranquillità e concentrazione ed andiamo avanti, perché ti mostrerò un metodo passo dopo passo applicabile gratuitamente che puoi utilizzare per capire finalmente cosa dovresti fare della tua vita.

Se poi ancora non riesci e ti serve una consulenza, puoi contattarmi per un approfondimento.

Parto prima da una premessa doverosa e poi vedremo di smarcare i punti fondamentali:

  1. La mia storia personale dal caos alla chiarezza nella mia carriera (e come ti aiuterà)
  2. Il mito sulla “passione” e sul perché in realtà ti impedisce di fare ciò che ami
  3. Una strategia per andare “dietro le quinte” su diversi percorsi di carriera e imparare come iniziare


Tramite il punto 1, vorrei rispondere ad una domanda non banale:

Perché dovresti accettare consigli da me, tolto il mio lavoro da psicologo del lavoro e di coach di carriera?

Ti rispondo subito condividendo qualcosa in più sul mio viaggio personale, da neolaureato in psicologia del lavoro nato in Sardegna: una delle regioni più povere d’Italia, con più ovini che persone (non scherzo) ed un tessuto industriale praticamente inesistente, ad eccezione di alcune imprese come Tiscali o la raffineria di petrolio Saras (non mi stupirei se non ne avessi mai sentito parlare), da persona confusa e in cerca di un “altrove migliore”  che è passata ad una vita ed una carriera che amo assolutamente.

Per me non è stato affatto facile trovare la mia strada, anche perché scelsi la laurea in psicologia per esclusione, scartando le lauree che richiedevano troppo sforzo mnemonico puro (come giurisprudenza) e quelle legate alla matematica: essendo un creativo, non ero portato per i calcoli anche se capivo bene e studiavo tanto, complici docenti pessimi che mi affossarono al tempo della scuola dell’obbligo, nonostante i riscatti dei voti in statistica psicometrica all’università. Per fortuna mi è andata bene, perché mi appassionai molto e sviluppai delle ottime competenze … ma comunque mi ritrovai per un mix di ragioni completamente disorientato alla fine del percorso di laurea.

Già il passaggio dalla scuola dell’obbligo, dove hai i docenti che in qualche modo ti dicono cosa studiare e cosa fare, all’Università dove devi essere tu a darti degli obiettivi e delle tempistiche (con un drastico impegno di responsabilità) è un primo passo importante. Ma dall’università al mondo del lavoro, dove tutto è una tua responsabilità, può essere come affrontare l’oceano su una barchetta.

Come puoi vedere dal mio profilo LinkedIn, sin dopo la laurea sperimentai le prime forme di lavoro autonomo per mettermi in gioco e provare a schiarirmi le idee, per poi provare la carriera da dipendente ma con successi altalenanti anche a causa della crisi e per la mancanza di contatti: tentai Londra per poi rendermi conto dei suoi limiti e contraddizioni, così come finii quasi intossicato e prossimo al burn-out quando venni assunto come dipendente da un’agenzia di recruiting che mi spremette come un limone.

Sapevo che dovevo fare un cambiamento! Ma non avevo assolutamente idea di cosa avrei voluto fare dopo. Meditare non serviva, così come non serviva confrontarsi con persone a casaccio.

Mi ci sono voluti un sacco di tempo, prove ed errori per capirlo, ma alla fine ci sono riuscito. E, credimi, la mia vita è migliorata molto.

Partendo da una condizione in cui ero uno straccio a livello energetico, spirituale e motivazionale, da prima ho dato una forte impennata alla mia carriera da psicologo del lavoro libero professionista mettendomi in gioco con il progetto di Candidato Vincente, poi sono riuscito ad accedere a posizioni manageriali in multinazionali italiane lavorando per colossi della cosmesi come L’Oreal ed Estée Lauder e poi nello sviluppo sostenibile di economie in espansione (settore del rating finanziario), per poi aprire la mia impresa e diventare imprenditore. Ritrovai il mio equilibrio, la mia indipendenza e la grinta per osare a fare quelle cose che prima ritenevo impossibili.

Se la mia storia ti suona familiare ed il mio “lieto fine” ti incoraggia, sono pronto a condividere i passi che mi hanno portato al miglioramento con te.

Ma prima, cerchiamo di capire perché la visione attuale della “passione” è una stronzata (scusa il “francesismo”, ma quando ci vuole … ) e come ti impedisce di capire davvero cosa vuoi fare nella vita.

Mettiamo da parte le solite guide da giornaletti rosa scritte da praticanti di PNL che non hanno mai affrontato problemi veri e che – se hai mai provato a seguirle – ti hanno dato “risultati zero” e forse solo frustrazione in più. E concentriamoci invece sul concetto di “passione”, molto frainteso.

La maggior parte delle persone pensa la passione che sia come una illuminazione presente da sempre, oppure come un fulmine a ciel sereno da farti dire “Eureka!” ma non è così.

Quella di avere “avere il pallino per qualcosa” nella stragrande maggioranza dei casi non è altro che una favola di benessere che viene venduta a persone che stanno lottando con sé stesse nel tentativo di trovare il proprio scopo personale e posto nella società, favoletta che non tiene conto di come è fatto davvero l’essere umano, né delle pressioni sociali – spesso invisibili – a cui siamo sottoposti.

Ecco la verità sulla “passione”: la passione nasce dalla sperimentazione – come direbbe lo chef Iginio Massari, che ho avuto il piacere di conoscere di persona – si deve trasformare in amore, perché di per sé la passione è evanescente. È solo facendo qualcosa di nuovo che ci si appassiona a qualcosa. E se tu non sai cosa fare forse è perché sino ad oggi hai vissuto al chiuso di una gabbia invisibile fatta di routine, disinformazione, omologazione e carenza di stimoli.

Nessuno è nato sapendo che la passata di pomodoro e la mozzarella filante avrebbero reso un impasto di farina e lievito infornato così delizioso (parlo della pizza, ovviamente); nessuno è uscito dal grembo materno sapendo che avrebbe cambiato il mondo o che avrebbe vissuto felicemente per 40 anni lavorando presso una tale impresa o in un certo ruolo.

Qualche “pazzo” ha dovuto agire davvero e sperimentare, spesso lottando contro la disapprovazione e pressione della propria famiglia. Anche mia madre, che fece carriera come dirigente nel settore pubblico, vide con grande preoccupazione la mia scelta di aprire la partita IVA e cercò sempre di spingermi verso una vita da dipendente (che probabilmente mi avrebbe reso infelice).

Ora, quando si tratta della tua carriera, devi essere tu quella persona che osa! Devi fare qualche ricerca, seguire il tuo istinto e agire usando i seguenti passaggi.

Partiamo dall”istinto: è complementare alla ragione. Non entro in tema di considerazioni filosofiche sulle definizioni ma devi sapere che è importante ragionare sulle cose (elaborando le informazioni a cui puoi attingere) e sia riconoscere e comprendere le emozioni che ci scorrono dentro, le sensazioni a fior di pelle e ciò che ci dice la pancia, perché se proviamo certe emozioni e sensazioni c’è un motivo. Sempre.

Inoltre, molte persone pensano di trovare lavoro semplicemente puntando alle lauree con maggiori sbocchi occupazionali o che fanno accedere alle posizioni meglio pagate, pensando che “il lavoro poi me lo faccio piacere”. Ma quando vedi la tua vita scorrerti tra le mani ed ogni ora buttata a fare ciò che odi ti distrugge, semplicemente non reggi più tale stile di vita nemmeno con un forte senso del dovere e dietro necessità di fare fronte al caro vita.

E l’idea di sprecare il proprio tempo svolgendo una vita infelice è ciò che spaventa e blocca moltissime persone nella tua situazione.

L’altra trappola meno visibile è intraprendere percorsi di studio (universitario e non) a scarso sbocco occupazionale, seguendo le così dette “passioni” (di nuovo la stessa cavolata di prima) che invece andrebbero descritte come “inclinazioni del momento”.

Sai quanta gente ho visto laurearsi in psicologia per poi dire “non mi piace, non è come me l’aspettavo”? O tanti altri laureati nelle così dette lauree deboli come lettere o filosofia, oppure ancora intraprendere i percorsi per diventare OSS (operatore socio-sanitario) o parrucchiere, convinti di voler seguire le proprie passioni o vocazione di aiuti per il prossimo per poi rendersi conto che dopo un po’ il lavoro è troppo ripetitivo ed intossica oppure che non ci sono sbocchi professionali. 

Un conto è fare compromessi accettabili, un altro è fare scelte completamente sbagliate puntando su un solo estremo, guadagno oppure auto-realizzazione, senza pensare a come combinarli in modo pratico.

Certo, si potrebbe dire che il mondo ha bisogno un po’ di tutto ma nelle giuste quantità. Inoltre, è vero che una forte motivazione aiuta a superare gli ostacoli ed ottenere risultati in termini di carriera ed occupazione dove altri falliscono ma è anche vero che il mercato del lavoro è in forte evoluzione, alcune professioni stanno scomparendo e non tutti i professionisti vengono assorbiti allo stesso modo dal territorio (in senso economico-lavorativo).

Passo n. 1: traccia il tuo stile di vita ideale

Una delle chiavi più importanti per la felicità è assicurarsi che il tuo lavoro sia allineato con i tuoi valori e le tue priorità.

Vedo questa correlazione tra settori, ruoli, aziende, paesi e livelli di anzianità. Le persone più felici svolgono un lavoro in linea con le loro priorità e valori specifici. Le persone che non sono contente della loro situazione sono disallineate rispetto ai propri valori e disconnesse dal territorio in cui vivono.

Ad esempio, se la tua priorità n. 1 nella vita è fare un sacco di soldi, non ti dispiacerà davvero se non sei super appassionato di un prodotto o se devi lavorare più ore purché tu sia ben ricompensato! Ma se la tua priorità n. 1 è svolgere un lavoro che ha davvero un impatto sulla vita degli altri, uno stipendio gigantesco non ti porterà felicità se il tuo lavoro non ti porta quel tipo di soddisfazione. O, ancora, se la tua priorità n. 1 è essere presente per la tua famiglia, non varrà la pena guadagnare di più se poi questo significa rinunciare al calore della famiglia ed al tempo per spendere i soldi.

Definire i tuoi valori è una delle cose migliori che puoi fare per capire cosa dovresti fare della tua vita perché puoi usare tale scala di priorità come cartina di tornasole per compire le tue scelte in modo ponderato, e non più a casaccio, e cogliere le nuove opportunità che si presentano. Il problema è che noi siamo spesso inconsapevoli sia di ciò che è importante per noi, sia della nostra scala gerarchica soggettiva dei valori e quindi è importante uscire dalla routine quotidiana e spegnere il rumore di fondo della società, fatto da distrazioni ed impegni vari, per concentrarsi e guardarsi dentro come si deve. Cosa che però richiede tempo.

Un ulteriore spunto per sbloccarti te lo fornisce l’ikigai: un concetto giapponese che in italiano suona più o meno come “scopo, ragione di esistere” e che può essere rappresentato come uno schema. Qui ti regalo un estratto dai miei corsi a pagamento, che puoi svolgere gratuitamente: lo scopo è vedere quanto il tuo baricentro personale si discosta da un sano equilibrio, cosa valorizzare e cosa devi correggere. Con molta probabilità, se sei qui è perché non sai cosa ami davvero e questo semplice esercizio può darti qualche prezioso spunto di riflessione.

Passo n. 2: fai un lavoro di “ingegneria inversa” della tua carriera

Ora voglio che ti sieda: chiudi gli occhi e fai un respiro profondo. Lascia andare qualsiasi limite che tu possa ritenere di avere – abilità, esperienza, qualifiche, connessioni. Niente di tutto ciò ha importanza. Piuttosto, proiettati avanti di 5 anni nel futuro.

Puoi fare assolutamente qualsiasi cosa al mondo: potresti essere uno stilista di fama mondiale, un ingegnere software in Google o, che ne so, il fondatore e CEO della tua attività!

Se non ci fossero limiti di alcun tipo, cosa faresti?

Rispondere a questa domanda ti aiuterà a definire la tua destinazione. E va bene avere più destinazioni! Puoi averne quante ne vuoi, se lo desideri. L’importante è darti un’idea della fine di alcuni percorsi diversi.

Quando li hai definiti, dovresti poi confrontarti con persone che ci sono già passate, che hanno già raggiunto quello che tu vuoi (o pensi di volere): sono le uniche che possono darti dei consigli validi.

Inoltre, cosa ti dà energia? Cosa lo toglie?

Anche se hai del talento (o potresti svilupparlo in qualcosa) non è detto che quella sia la tua strada lavorativa: in base alla persona, alcune attività è meglio che rimangano degli hobby o al più dei lavori integrativi e saltuari, fatti per arrotondare, in quanto la routine del lavoro potrebbe schiacciare ed esaurire la vena di passione che hai. O, al contrario, tramite la sperimentazione potresti scoprire che alcune cose – anche quelle per le quali potremmo non essere portati – ti danno tantissima energia, gratificazione e quella motivazione sufficiente per raggiungere alti livelli di abilità e bravura.

Già nel presente, cosa ti piace fare e cosa non sopporti assolutamente?

Rifletti sulle tue attività quotidiane e vedi cosa ti dà soddisfazione nelle piccole cose, perché lì potresti trovare degli indicatori preziosi per meglio comprendere cosa ti piace fare rispetto a ciò che prosciuga totalmente la tua energia. Infatti, anche persone che svolgono le stesse carriere possono avere propensioni diverse: tra gli insegnanti ed i formatori, c’è chi ama insegnare  e divulgare concetti da un’aula e chi invece ama affiancare le persone tramite il coaching ed aiutarle a sviluppare progetti reali!

Se ti ci metti un attimo, a volte aiutandoti con una semplice carta e penna per buttare giù idee e fare schemi, potrai fare un confronto tra la tua quotidianità e le attività che caratterizzano i vari lavori e potrai quindi prevedere la compatibilità tra le tue attitudini e gli specifici lavori che potresti svolgere.

Passo n. 2: valorizza i tuoi punti di forza

Un paradosso della nostra società riguarda la pressione, per gran parte della nostra vita, a concentrarci sul miglioramento delle nostre debolezze sin dai tempi della scuola. 

Si applica ma non è portato; Deve migliorare in Inglese o in Matematica” etc. Certo, anche questo è importante: nella vita dobbiamo acquisire nuove competenze e sforzarci di uscire dalla nostra zona di comfort. Ma così spesso ci dimentichiamo di esaltare i nostri veri talenti ed attitudini e coltivarli è la strada principale per raggiungere molto più facilmente uno stato di felicità.

Se tu pensi a tutti i “grandi” del mondo dello sport, arte e spettacolo – da Michael Jackson a Elisa, da Steve Jobs a Margot Robbie, ma fai pure tu i nomi dei personaggi che preferisci – hanno trascorso migliaia e migliaia di ore a perfezionarsi in ciò che avevano compreso essere un loro talento naturale o un’attitudine. Se avessero fatto diversamente, puntando a delle abilità che non erano le loro principali, con la pratica avrebbero comunque potuto ottenere risultati quantomeno discreti ma non avrebbero avuto l’impatto sul mondo ed il successo che invece hanno avuto.

Ora, se hai 15 minuti da perdere e parli un buon inglese, puoi provare questo sito, Career Explorer: si tratta di un test gratuito online che prova (in modo a mio avviso un po’ goffo) a mostrarti delle opportunità di carriera legate alle tue inclinazioni a cui potresti non avere ancora pensato. Ma ti renderai conto che è solo uno spunto di riflessione, nulla di più.

Ora, se vuoi uno spunto più professionale, devi sapere che esiste una relazione tra la tua personalità e le tue attitudini professionali, che è possibile mappare con efficacia ed usare per orientarti al lavoro. Non ti faccio lo “spiegone” tecnico: sappi solo che esistono dei test di personalità che sono fatti apposta per questo e che possono davvero aiutarti a sciogliere i tuoi dubbi esistenziali e darti le risposte che cerchi.

Un esempio gratuito in tal senso è “Assess First“: si tratta di uno dei test di selezione più noti nel mondo del lavoro. Se vuoi farlo per farti un’idea, procedi pure! Ma sappi che è un vero “mattone” che ti richiederà diverse ore per la compilazione e per di più contiene degli errori strutturali nelle domande, che sono fonte di distorsioni nella valutazione finale.

Il mio vero tesoretto è invece dato dagli strumenti di Lumina Learning, una straordinaria casa di test di personalità britannica con questionari fatti apposta per la selezione e formazione di professionisti, manager e venditori. Grazie ad un mix di strumenti, posso individuare il tuo potenziale latente ancora inespresso e metterlo in relazione con il tuo presente per capire come sbloccarti. Ancora, posso mettere in relazione i tuoi tratti di personalità con delle macro-categorie professionali così da darti quelle informazioni necessarie per compiere al meglio la tua scelta.

Se vuoi fare una prova gratuita di lumina puoi scaricare gratuitamente l’app di Lumina Splash qui. Otterrai un “radar” su 4 colori che ti da una mappa delle tue attitudini. Ti avviso prima: la versione gratuita si fa letteralmente in 2 minuti e “ci azzecca” ma è davvero ben piccola cosa rispetto alla profondità di spunti ed informazioni fornita dalle versioni a pagamento. C’è letteralmente un abisso e vale davvero la pena investire in una consulenza se non riesci a risolvere il tuo dilemma.

Altro elemento che devi sapere su di te (e che Lumina ci aiuta ad individuare) è se sei una persona multi-potenziale o uno specialista.

Cosa significa? presto detto. Le persone multi-potenziale o multi-talento sono quelle caratterizzate da un mix di capacità, talenti interessi ed attività, una forte curiosità intellettuale, sono creative ed eccellono in più settori. Tali persone possono però anche essere dispersive, con un consumo energetico psicofisico elevato e sempre “incasinate”. Per contro, gli specialisti hanno meno talenti ma eccellono in poche cose, fatte veramente bene, con un rapporto costi-benefici di energie fisiche e mentali davvero ottimale. Tali persone tuttavia peccano a volte di rigidità ed anno scarsa adattabilità.

E forse hai già capito dove vado a parare: se anche tu sei un multi-potenziale e ti piace fare un po’ di tutto devi imparare a gestire la tua grande flessibilità ed adattabilità convogliandola in un progetto, perché essa stessa è la tua arma a doppio taglio! Se sai fare un po’ di tutto, non esiste una singola scelta ottimale ma ne hai tante possibili e deciderai in base al contesto. In generale starai bene in ruoli variegati e stimolanti.

Inoltre, c’è una forte pressione della società a classificarci ed etichettarci (talvolta nel bene, talvolta nel male – perché abbiamo bisogno anche di certezze, chiarezza e punti di riferimento e talvolta la flessibilità porta ad ambiguità e caos) e dunque non è detto che tu debba rinunciare ad altre alternative solo per seguirne una. Alcuni talenti puoi coltivarli come hobby o come secondo lavoro ed eventualmente cambiare se vedi che la prima scelta non ti soddisfa.

Passo n. 3: impara da chi ha già risolto il problema

Come dicevo prima, è molto utile confrontarsi con persone che hanno già compreso sé stessi ed hanno raggiunto un certo livello di benessere tramite l’autoconsapevolezza. Gli amici con cui ti diverti, per quanto cari, potrebbero non andare bene per questo scopo se le loro vite sono incasinate quanto la tua o peggio! Tienili per le uscite serali ma, per un confronto sulla tua carriera e vita, hai bisogno di consigli di ben altro.

Infatti, un po’ tutti noi, in caso di difficoltà, oggi chiediamo a famiglia, amici … ed a Google. Ma il problema è che la maggior parte di queste persone non capisce con cosa stai lottando (così come avvenne con me a mio tempo), non ci sono mai passate.

Le persone che invece possono aiutarti sono quelle che hanno già quello che vuoi e che sono vicine al tuo “sé ideale”, a ciò che vuoi diventare. Nel mio caso, alcune le ho trovate su LinkedIn, altre tra gli amici, altre agli eventi di networking (purtroppo cosa molto rara in Italia). In alternativa, se non trovi nessuno di veramente compatibile, almeno guardati in torno e vedi se c’è qualcuno che sta facendo qualche lavoro o attività interessante che ancora non avevi considerato!

Forse potresti chiederti: “hey Mattia, ma per quale motivo un estraneo dovrebbe aiutarmi?“. La verità e che alcune persone amano aiutare il prossimo, se approcciate con educazione e cortesia. Altre vogliono solo essere lasciate in pace. Per tua fortuna, le prime provano un senso di gratificazione nel sentirsi utili, sia perché è un riflesso del loro ego e sia perché in qualche modo gli tornerà indietro in modo positivo. Se ti danno una mano, cerca solo di non prenderti tutto il braccio!

Prima di cercare il confronto, un passo intermedio necessario è quello di scrivere nero su bianco le caratteristiche del tuo lavoro ideale. Per me potrebbero essere:

  1. Lavorare in un contesto di utilità reale per le persone legato all’economia locale
  2. Svolgere un lavoro con prospettive, che abbia senso e sia sufficientemente variegato
  3. Vivere in una città di medie dimensioni con persone accoglienti, meglio se con il sole
  4. Guadagnare non meno di € 40.000 l’anno
  5. Farlo entro una certa età o lasso di tempo


Non copiare da me, prendi spunto in base a ciò che tu senti vero soggettivamente. Se non lo fai, stai rincorrendo il fantasma di altri.

Quando hai le idee chiare per approcciare gli altri, soprattutto se sono degli sconosciuti, è bene seguire tre semplici quanto fondamentali linee guida:

  • essere onesti riguardo alla tua situazione
  • esprimere rispetto e riconoscimento per i loro successi professionali (dì loro che la loro carriera ti ha colpito in positivo!)
  • ringraziarli sempre per il loro tempo ed attenzione

A conversazione avviata, puoi tuffarti nel vivo del confronto doe hai due obiettivi chiave:

  1. Imparare il più possibile sul ruolo e campo specifico in cui si trova il tuo contatto,
  2. Ottenere consigli utili che potrai usare per testare il campo e verificare tramite un’esperienza diretta.

Alcune domande utili, che ti lascio come spunto, sono:

  • Qual è il progetto più interessante a cui hai lavorato nell’ultimo anno?
  • Qual è la parte che preferisci del lavorare in [Campo/Ruolo]?
  • Se potessi cambiare una cosa del tuo lavoro, quale sarebbe?
  • Diresti che la maggior parte delle persone con il tuo titolo svolge tipi di lavoro simili?
  • In che modo i ruoli e le responsabilità differiscono tra aziende e settori?
  • Diciamo che oggi hai dovuto iniziare la tua carriera da zero e hai dovuto dare la priorità a 2-3 cose (corsi, certificazioni, progetti, ecc.). Quali sarebbero?
  • Se potessi evitare un errore che hai fatto durante il tuo viaggio verso [ruolo attuale], quale sarebbe?

Queste domande dovrebbero darti tutte le informazioni di cui hai bisogno per iniziare! Ora la tua missione è rimboccarti le maniche e mettere in pratica i loro consigli.

Per procedere, come sempre è utile adottare un approccio SMART per definire gli obiettivi che ti poni. Questi devono essere:

  • Specifici
  • Misurabili
  • Attuabili
  • Rilevanti
  • Temporalmente definiti

Ad esempio…

  • il primo giorno, stabilisci un obiettivo difficile ma raggiungibile insieme a un piano per arrivarci.
  • Dal giorno 2 al giorno 30, monitora i tuoi progressi e monitora cosa funziona, cosa no, cosa ti piace e cosa no
  • Il giorno 30, rifletti su tutto quello che è successo e vedi se vuoi andare avanti


Conclusioni finali

Con quanto scritto sino ad ora, spero davvero di averti dato una mano. Certo, non posso dirti direttamente cosa fare (soprattutto senza nemmeno conoscerti prima) ma spero di averti dato degli strumenti validi per prendere le tue decisioni, perché sono tue e tue soltanto.

Questi sono i miei ultimi consigli finali:

  1. Raccogliere informazioni va bene ma arriva un momento in cui devi agire: puoi passare una vita a farti domande ed interrogarti ma tali interrogativi resteranno sempre senza risposta se non ti decidi a sperimentare. Quindi dopo un po’ buttati nella mischia! La peggior scelta che puoi fare è quella di non scegliere, perché il tempo passa e non lo recuperi più!
  2. Cerca di capire se sei un multi-potenziale che ha problemi a focalizzare o uno specialista che ancora non ha trovato la sua strada. E valuta anche di cambiare contesto, perché certamente una città senza opportunità di lavoro soggettivamente di tuo interesse e senza stimoli ti renderà difficile trovare la felicità!
  3. Se proprio non trovi la tua strada in tempi accettabili, inizia con ciò che ritieni essere il “meno peggio” a costo di prendere una decisione a caso, purché sia una. Un lavoro per pagarsi le bollette è meglio di non lavorare affatto, qualsiasi esperienza è meglio dell’incertezza o di domande senza risposta perché è vita e da lì nasce la consapevolezza.


E se hai ancora dubbi o vuoi risparmiare tempo, accelerando la tua crescita, contattami per una consulenza usando l’apposito form su questo sito: ho gli strumenti per far cessare il tuo disagio esistenziale e darti tutte le risposte di cui tu hai bisogno!

inviami il tuo CV per una valutazione gratuita

Tabella dei Contenuti

Master ad alto sbocco occupazionale con servizio placement garantito
Trova le offerte di lavoro raccolte da tutto il web!
Ente Bilaterale Aziendale per la formazione e la Sicurezza: convenzione per il supporto all'occupazione
Convenzione per la traduzione del tuo CV in lingua inglese per lavorare all'estero e nelle multinazionali

Se hai bisogno di un semplice consiglio gratuito su come scrivere il CV, il profilo LinkedIn e – in generale – su come trovare lavoro,
scrivi un commento alla fine di questo articolo e ti risponderò volentieri il prima possibile.

Vuoi un supporto professionale per ottenere il lavoro che meriti?

Inviami il tuo CV tramite il form qui sotto per una valutazione gratuita: saprò aiutarti!

Scegli l'opzione più vicina al tuo caso tra quelle seguenti per indicarmi la tua situazione professionale:

Importante: riceverai una email con le risposte alle domande più frequenti.

Per favore, assicurati che non finisca nello spam o nella cartella “Promozioni” di Google!

In tal caso, spostala nella cartella “principale”, altrimenti non potrai contattarmi né ricevere le mie guide gratuite.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *